


Il suo nome deriva dal greco helios (sole) e chrysos (oro), perché il colore giallo dei fiori ricorda il sole. E’ una specie usata fin dall’antichità, per le sue innumerevoli proprietà medicamentose. Una peculiarità dei fiori d’elicriso è che, una volta colti, si conservano a lungo, dando l’impressione di non seccarsi mai. Ha un profumo aromatico molto intenso, che ricorda quello della liquirizia.
Il suo aroma è stato citato già nel I secolo d.C. da Plinio il Vecchio che, nella sua opera Naturalis Historia, lo descrisse come per nulla sgradevole e in grado di proteggere gli abiti dalle tarme.
L’uso di questa pianta in campo medico e fitoterapico è ampiamente conosciuto fin dai tempi dei romani. A cosa fa bene l’elicriso? In particolare, è usato per la gestione dei problemi respiratori e digestivi, e per la cicatrizzazione delle ferite. Quindi, la pianta, che si assume come decotto o tisana, è considerata benefica per le condizioni infiammatorie e infettive delle vie aeree, tra cui tosse, bronchite, laringite e tracheite.
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