
Da questa settimana, iniziamo la rubrica C come Camminare dedicata alla natura, con consigli legati alla vita di montagna, non solo rivolta agli escursionisti, ma anche a chi vuole trascorrere una giornata immersi nella natura lontano dallo stress quotidiano. Il presidente Giovanni Angradi dell’Associazione Guide Naturalistiche Ambientali “BioTrek” con sede ad Elcito (Frazione di San Severino Marche), ci consiglia questa settimana un itinerario interessante da un punto di vista sia naturalistico, sia paesaggistico .
“Il primo itinerario consiste in una bella escursione di circa 8 km e con un dislivello di 650 metri sia in salita che in discesa – il sig. Angradi ci descrive in dettaglio il percorso – si lascia l’auto nei Prati Alti del Monte San Vicino (1090 mslm) e si percorre, per un breve tratto la strada asfaltata in direzione Pian dell’Elmo (sentiero 209), qui il sentiero inizia a salire su prato (fare attenzione ai segnavia bianco-rossi) fino a raggiungere una bellissima faggeta – continua – Alcuni faggi dentro al fosso che costeggia il sentiero hanno buona parte delle radici esposte che creano un intreccio bello da vedere e fotografare. Si raggiunge di nuovo la strada asfaltata che si percorre per alcune centinaia di metri in discesa. Fare attenzione ad una carrareccia sulla sinistra con una sbarra dove continua il sentiero 209. Raggiunto un prato si apre un ampio panorama sulla vallata sottostante (Matelica-Cerreto d’Esi) e sulla catena dell’appennino umbro-marchigiano.
Alla fine della carrareccia e dopo un breve tratto su prato si inizia a scendere sul sentiero 173A che porta a Pian dell’Elmo. – Ai primi di giugno non è difficile incontrare copiose fioriture di aglio ursino che si preannunciano con il loro odore caratteristico e poco più in basso ed in un periodo immediatamente successivo inizia la fioritura del giglio martagone, uno dei fiori più belli delle nostre montagne.
Arrivati a Pian dell’Elmo dove è possibile una sosta per rifornirsi di acqua, si sale un breve tratto della strada asfaltata (sentiero 173) per poi salire sulla destra (sentiero 173C) dentro alla pineta.
Raggiunta di nuovo la strada asfaltata, si sale per un brevissimo tratto fino a prendere la carrareccia (sulla sinistra) che inizia a salire in ripida pendenza.
Ad una curva a destra fare attenzione a lasciare il sentiero 173C per prendere il sentiero 173D che totalmente in un sottobosco di faggio e dopo molti tornanti porta in vetta.
Quando il sentiero spiana girando decisamente a sinistra seguire con attenzione le tracce ed i segnavia bianco-rossi, e fra faggete e piccole radure ci porta alla vetta ed alla croce (1480 mslm).
Da qui il panorama è il più ampio possibile e spazia dal mare, alla catena appenninica fino ai Sibillini ed al Corno Grande. Si inizia poi a scendere sul sentiero 112 che ci riporta al punto di partenza.
A maggio e giugno la fioritura dei narcisi (soprattutto sul sentiero 112) e delle bellissime peonie e degli asfodeli sui prati bassi rende il paesaggio una macchia di colori indescrivibile.
Non c’è altro modo per descriverli che prendere la macchina, zaino, acqua e scarponcini ed…..andare.”
Maria Cristina Mosciatti
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