
“Gli incendi esistono per far comprendere all’uomo i propri limiti: di fronte a lingue di fiamme e fuoco che avvolgono ogni cosa ciascuno si sente indifeso e impotente” una riflessione di un anonimo che raccoglie il vero dramma di un incendio che si sviluppa all’improvviso. In queste ultime settimane il nostro territorio montano è stato più volte protagonista di questo triste evento, il più grave a Fiuminata che ha distrutto quasi 70 ettari di bosco. Purtroppo, la maggior parte degli incendi boschivi, è causata dall’uomo, in maniera volontaria o involontaria. Gli incendi vengono accesi volontariamente per molti motivi, problemi psicologici (piromania), vendetta, cause economiche che sono le più frequenti. Ma sono moltissimi gli incendi che vengono appiccati in maniera involontaria da persone che tengono comportamenti non corretti, fuochi non controllati, bruciature di stoppie, sigarette accese gettate sul ciglio della strada o, ad esempio, da scintille emesse dai treni. Purtroppo, spesso anche le condizioni meteorologiche sono un fattore determinante. Grazie ai Carabinieri Forestali, al Corpo Nazionale Vigili del Fuoco, alla Protezione Civile, al Volontariato e agli Enti Locali, molto si sta facendo, per ridurre le cause degli incendi. Campagne informative sui quali siano i comportamenti a rischio, normative specifiche per far sì che non vi siano vantaggi economici a seguito degli incendi sono tra le attività principali intraprese per modificare i comportamenti dai quali derivano gli incendi. Ma nel corso dell’anno si programmano attività di prevenzione degli incendi attraverso la corretta gestione della risorsa forestale utilizzando tecniche colturali compatibili con il rischio incendi boschivi, quali, ad esempio:
• taglio programmato dei boschi con tecniche e strumenti idonei;
• pulizia del bosco, effettuato con tecniche ambientali compatibili;
• mantenimento della viabilità minore di penetrazione nelle aree densamente boscate;
• reintroduzione pianificata della pastorizia.
Molto utili si sono rivelate, anche, le campagne informative sui comportamenti a rischio, e buoni risultati sono derivati, dalla messa in opera di strumenti di difesa (ad esempio posizionare barriere di difesa nei luoghi dove, le scintille provocate dal passaggio dei treni provocavano incendi). Altra componente importante di tale attività di prevenzione è l’attenta opera di monitoraggio ed avvistamento degli incendi.
Circa l’89% del territorio della Regione Marche è costituito da aree collinari o montane, ricoperte in gran parte (circa il 30%) da boschi. Negli ultimi anni sono stati condotti, con tecnici del settore studi che hanno riguardato gli aspetti geomorfologici, botanici e climatici del territorio regionale. Fondamentale in tale ambito anche l’azione dei Comuni sui propri territori, attraverso l’istituzione e il successivo aggiornamento del catasto delle aree percorse dal fuoco, la redazione dei piani di protezione civile per gli incendi di interfaccia e l’emissione di ordinanze per attività di prevenzione. Purtroppo le stime negli ultimi trent’anni, sono preoccupanti, è andato distrutto il 12% del patrimonio forestale nazionale. Le conseguenze per l’equilibrio naturale sono gravissime e i tempi per il riassetto dell’ecosistema boschivo e ambientale sono lunghi. Le alterazioni delle condizioni naturali del suolo causate dagli incendi favoriscono inoltre i fenomeni di dissesto dei versanti provocando, in caso di piogge intense, lo scivolamento e l’asportazione dello strato di terreno superficiale. I mesi a più elevato rischio sono quelli estivi, quando la siccità, l’alta temperatura ed il forte vento fanno evaporare parte dell’acqua trattenuta dalle piante, determinando condizioni naturali favorevoli all’innesco e allo sviluppo di incendi.
Il cittadino o il turista che avvistano un principio d’incendio sanno cosa fare e come comportarsi quando ci si trova in una situazione di rischio per aiutare, proteggere se stessi e facilitare il lavoro dei soccorritori?
Di seguito alcune indicazioni utili su cosa fare per evitare un incendio boschivo e come comportarsi invece quando l’incendio è in corso.
Per evitare un incendio
- Non gettare mozziconi di sigaretta o fiammiferi ancora accesi, possono incendiare l’erba secca;
- Non accendere fuochi nel bosco. Usa solo le aree attrezzate. Non abbandonare mai il fuoco e prima di andare via accertati che sia completamente spento;
- Se devi parcheggiare l’auto accertati che la marmitta non sia a contatto con l’erba secca. La marmitta calda potrebbe incendiare facilmente l’erba;
- Non abbandonare i rifiuti nei boschi e nelle discariche abusive. Sono un pericoloso combustibile;
- Non bruciare, senza le dovute misure di sicurezza, le stoppie, la paglia o altri residui agricoli. In pochi minuti potrebbe sfuggirti il controllo del fuoco.
Quando l’incendio è in corso
- Se avvisti delle fiamme o anche solo del fumo telefona al numero di SOCCORSO 1515 del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco o, dove attivato, NUMERO UNICO DI EMERGENZA IL 112. Non pensare che altri l’abbiano già fatto. Fornisci le indicazioni necessarie per localizzare l’incendio;
- Cerca una via di fuga sicura: una strada o un corso d’acqua. Non fermarti in luoghi verso i quali soffia il vento. Potresti rimanere imprigionato tra le fiamme e non avere più una via di fuga;
- Stenditi a terra in un luogo dove non c’è vegetazione incendiabile. Il fumo tende a salire e in questo modo eviti di respirarlo;
- Se non hai altra scelta, cerca di attraversare il fuoco dove è meno intenso per passare dalla parte già bruciata. Ti porti così in un luogo sicuro;
- L’incendio non è uno spettacolo, non sostare lungo le strade. Intralceresti i soccorsi e le comunicazioni necessarie per gestire l’emergenza.
In questo periodo sono molto frequenti, per chi vive la montagna, i trekking, un’escursione o una semplice passeggiata ma DEVONO SAPERE che hanno dei doveri, oltre a garantire la sicurezza e rispettare l’ambiente. Una bella giornata fuoriporta in mezzo alla natura può voler dire per molti anche fare una grigliata, sarebbe opportuno, per la sicurezza un semplice pranzo al sacco. Comunque, se proprio non potete resistere, sappiate che è vietato accendere fuochi nel bosco, ma si possono utilizzare le aree attrezzate. Purtroppo, il “caso” dei bracieri posizionati all’interno della faggeta del Canfaito non sono idonei, in questo periodo di siccità molto pericolosi, andrebbero rimossi o posizionati in luoghi dove il rischio d’incendio è ridotto al minimo, è utile sapere che esiste una normativa la quale afferma che l’accensione di fuochi all’aperto è vietata nei parchi nazionali e regionali ai sensi della legge quadro n. 394 del 1991. La legge-quadro in materia di incendi boschivi n. 353 del 21 novembre 2000 è la normativa nazionale di riferimento per la materia. Le sanzioni sono disciplinate dall’art. 10 della legge 353/2000 e variano da un minimo di euro 1.032,00 fino ad un massimo di euro 10.329,00 se sorpresi ad accendere il fuoco in zona o periodo non consentiti. Se si provoca un incendio volontariamente scatta il reato penale con arresto obbligatorio in flagranza e pena della reclusione da 4 a 10 anni. In caso di colpa, reclusione da 1 a 5 anni. (art. 423 bis c.p. – reato specifico di incendio boschivo).
Generalmente non si possono accendere fuochi ad una distanza inferiore a 100 metri dal bosco, variabile da regione a regione e quindi conviene informarsi sulle normative locali.
Bisogna tener presente che nel periodo di massima pericolosità, che cade in estate vanno evitate pure le “azioni” che anche, solo potenzialmente possano determinare l’innesco di incendio.
In periodo non di alta pericolosità, e sempre rispettando le distanze minime rispetto al bosco, bisogna evitare l’accensione nelle vicinanze di materiale vegetale particolarmente infiammabile e assolutamente mai accendere fuochi in presenza di vento. Amiamo e rispettiamo le nostre terre, tuteliamo il territorio perché abbiamo un grande compito tutti, indistintamente nei confronti della natura che ci ha donato, e ci sta donando, un patrimonio inestimabile e adesso tocca a noi a salvarla e proteggerla.
Maria Cristina Mosciatti